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Come gli impianti di separazione di materiali lavorano a tutela dell’ambiente e a sostegno delle aziende

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Grazie alle campagne di sensibilizzazione a difesa dell’ambiente, nel nostro piccolo ognuno di noi sempre di più cerca di fare il possibile per la separazione dei rifiuti in casa, in ufficio o negli ambienti di lavoro. Il processo assume dimensioni di maggior rilievo quando queste operazioni devono essere avviate da medie e grandi imprese che lavorano metalli, vetri, gomme e molto altro. Gli obiettivi che si sono delineati in questi ultimi anni sono sempre più vicini al rispetto della natura, al preservare i valori che questa incarna, alla consapevolezza eco-sostenibile nel progresso e nelle nuove tecnologie in piena armonia con l’ambiente, alla valorizzazione delle materie prime attraverso il recupero, il riciclo e l’abbattimento delle emissioni.

Non si butta via niente, ma tutto si ricicla e tutto si trasforma!

Come accennato, con le nuove politiche di rispetto e tutela dell’ambiente, finalmente le imprese che lavorano i materiali inquinanti devono dotarsi di impianti di riciclaggio che utilizzano sistemi di separazione sempre più vicini al tema della ecosostenibilità. Alcuni di questi impianti utilizzano l’aria per il recupero dei materiali. Tali impianti tecnologicamente avanzati sfruttano l’unione dell’aria con altri “elementi fisici” per operare la separazione di elementi diversi nel caso in cui si trovino mescolati.

A seconda dei materiali usati dall’azienda, il progetto dell’impianto di riciclaggio o separazione industriale deve avere determinate caratteristiche.

Come agisce l’aria all’interno di queste macchine? Nel corso della fase di separazione, l’aria pulisce e lava il materiale senza creare ossidazione. Tale sistema di “lavaggio ad aria” consente di dividere materiali eccessivamente sporchi e polverosi e a fine ciclo, il risultato non consisterà solo nella scissione, ma anche nella “pulizia” del materiale.

Queste macchine moderne sono in grado di agire sui materiali in piena sicurezza e precisione con lo scopo di rendere il prodotto finale direttamente riciclabile nel pieno rispetto dell’ambiente.

Separatori aeraulici 

Questi separatori di tipo SV sono perfetti per i casi in cui si devono differenziare 2 materiali con pezzatura omogenea e diverso peso specifico come polveri fini o granulati fino a 8-10 mm.. Questa tipologia di impianto è pensata soprattutto per:

-Recupero di metallo da scorie di fusione

-Divisione tra rame e pvc

-Pulizia di materie plastiche

-Produzione di crd

Esistono poi altre tipologie di impianti di separazione che invece dell’aria agiscono nella separazione seguendo altri principi.

Separatori elettrostatici 

Questi impianti di tipo SE, riescono a separare elementi con pezzatura omogenea di dimensioni variabili da 0,5mm a 7-8mm. Inoltre in questo specifico caso uno dei 2 materiali deve essere più conduttivo dell’altro. Quali sono i casi in cui avete la necessità di un separatore elettrostatico? Se la vostra attività rientra nel settore minerario o necessita di recuperare:

-Metallo dalla lavorazione di cavi

-Polveri del materiale metallico

-Metalli preziosi da lavorazione componenti elettronici

Separatori densimetrici 

Le Tavole densimetriche, tipo DM, sono ideali per separare due materiali con pezzatura omogenea e differenza di peso specifico fino a 0,3 kg/dm3 su una pezzatura massima di 50mm. Oggetto di tale lavorazione possono essere metalli, plastiche, vetro, compost, cdr, ceneri, cereali ecc.

Nel caso in cui si abbia la necessità di estrarre materiali ferrosi da altri, separare due non ferrosi, di cui uno debolmente magnetico come bronzo/alluminio o bronzo/stagno, il separatore magnetico è ciò che vi serve.

Questi impianti possono essere di quattro tipologie:

-A tamburo

-A nastro (overbelt)

-A magneti permanenti

-A elettromagneti.

Inoltre possono essere a semplice stadio o a doppio stadio. Visti i dettagli di composizione di questi impianti, è importante avere un supporto professionale su quali caratteristiche debba avere il separatore magnetico e la possibilità di prova sul materiale per evitare inutile dispersione di denaro e tempo.

Altra tipologia di separazione è quella granulo gomma pfu/epdm, ideale se il consorzio ad esempio deve recuperare e smaltire pneumatici a fine utilizzo. Questi impianti danno una seconda vita ai materiali, pulendo il granulo da tutte le impurità quali fibra di vetro, fibre tessili e alluminio.

Per il vostro progetto di realizzazione di un impianto di separazione vi consigliamo di scegliere un’impresa che, oltre a garantire una maturata esperienza di storico nel settore, permetta ai propri clienti di eseguire dei test sui materiali interessati, proprio come propone l’azienda leader di settore per l’ecologia e il riciclaggio Ghirarduzzi.