Con l’aumento della globalizzazione e l’apertura degli scambi commerciali, il rischio di frodi alimentari si fa sempre più elevato. Aumenta, di conseguenza, la necessità di una Gestione Frode Alimentare efficace per la mitigazione delle attività fraudolente verso i prodotti alimentari e di packaging. Le motivazioni economiche che spingono a compiere il reato di frode alimentare incrementano i rischi per la salute dei consumatori.
A livello internazionale lo standard di certificazione IFS è stato il primo ad introdurre il requisito sulla food fraud. Per la mitigazione dei rischi di frodi alimentari. I medesimi requisiti sono stati introdotti da tutti gli standard e norme di certificazione alimentare riconosciute da GFSI (Global Food Safety Initiative).
La gestione della Food Fraud (frode alimentare) include l’analisi dei rischi sulle materie prime, test analitici, azioni di mitigazione per la prevenzione e gestione della legalità del prodotto. Serve a proteggere l’affidabilità del proprio brand e, soprattutto, la salute e la fiducia dei clienti. Si tratta di azioni definite volontarie ma, di fatto, la valutazione del rischio rappresenta ormai un requisito obbligatorio.
L’importanza della Gestione Frode Alimentare
La contraffazione e adulterazione degli alimenti con additivi non dichiarati, la sostituzione delle materie prime di minore qualità, l’allungamento, i comportamenti commerciali scorretti, fanno parte delle conseguenze della globalizzazione dei mercati. Per essere chiari, spesso, sfruttando la catena di approvvigionamento si cerca di frodare il mercato vendendo prodotti di minore qualità. Traendone vantaggi economici.
Ogni mercato è caratterizzato da determinati requisiti normativi, da un’economia specifica.
Parallelamente al perfezionamento dell’analisi del rischio e della gestione della frode alimentare, migliorano le tecniche di contraffazione e sofisticazione artificiale dei prodotti (utilizzo di antibiotici, conservanti, coloranti, ingredienti non dichiarati, sostituzione di ingredienti, etichette fraudolente).
Il portale messo a disposizione di tutti gli operatori del settore dal legislatore europeo consente di individuare le materie a rischio frode da gestire nella procedura Food Fraud.
La FDA e la GFSI (Global Food Safety Initiative) mettono in guardia dall’aumento di rischio frodi alimentari stabilendo nuovi requisiti normativi in costante aggiornamento riferiti alla vulnerabilità sia delle materie prime sia dei prodotti finiti. Le contaminazioni involontarie di agenti virali, microbiologici, ecc. non vengono considerate frodi alimentari in quanto non sono intenzionali.
I requisiti da considerare per la Gestione della Frode Alimentare sono quelli previsti dai programmi GFSI, tramite standard per la certificazione volontaria BRC, IFS e FSSC 22000.
Gestione della Frode alimentare: cenni sulle azioni da introdurre
I suddetti standard determinano requisiti di gestione e prevenzione, una valutazione dei rischi specifica su materie prime, prodotti finiti, processi e monitoraggi costanti sulla qualità, legalità e sicurezza alimentare.
La Gestione Frode alimentare si basa su 5 fondamentali passaggi per mitigare i rischi:
- Valutazione della vulnerabilità delle materie prime o gruppi di materie prime. Le aziende produttrici di alimenti devono individuare la provenienza degli ingredienti (verificando se si tratta di fornitori o aree geografiche ad elevato rischio), se abbiano precedenti di adulterazione. Devono applicare test certi per verificare un’eventuale contraffazione;
- Piano di attenuazione per la prevenzione e mitigazione del rischio frode alimentare. È necessario redigere un piano di gestione food fraud (uno dei principali requisiti per la certificazione internazionale GFSI), che preveda specifiche misure di controllo;
- Formazione delle risorse. L’azienda è tenuta ad organizzare un team interno di operatori specializzati e competenti se vuole prevenire e combattere efficacemente il rischio food fraud;
- Audit di verifica dell’efficacia delle azioni intraprese;
- Revisione del programma. È molto importante l’aggiornamento del piano di gestione food fraud. In caso di nuove materie prime, bisogna immediatamente modificare il programma di gestione aggiornando le fonti in base ai canali ufficiali.
Criteri di valutazione standard GFSI
GFSI ha inserito nei suoi standard misure a prevenzione delle frodi alimentari armonizzati per tutte le norme e standard. Nel suo documento, stabilisce che non esiste un modo univoco per valutare il rischio e non prescrive alcun metodo. Ogni azienda deve valutare e decidere la metodologia di valutazione della vulnerabilità secondo il proprio piano di mitigazione alimentare.
I criteri di valutazione del rischio includono:
- fattori economici;
- affidabilità del fornitore;
- misure di controllo già applicate;
- incidenti di frodi già noti;
- catena di fornitura complessa;
- facilità con cui si può verificare un’attività fraudolenta.
Le organizzazioni devono dimostrare capacità di gestione della food fraud. In quanto sia a livello nazionale, sia a livello internazionale sono molto impattanti gli illeciti in questo senso. Che possono portare a pesanti sanzioni, sequestri, richiami di prodotto, fermi impianto, perdita di immagine e risoluzioni contrattuali.